Corsi disponibili

PREMESSA

Apprendere lo sviluppo umano per chi si occupa di sviluppo umano da una prospettiva pedagogica, è il presupposto imprescindibile che individua nelle neuroscienze la principale fonte di sapere e conoscenza necessaria all’osservazione delle diverse dinamiche di crescita nei differenti contesti.

La neuropedagogia quale scienza volta a coniugare lo studio dello sviluppo cerebrale e delle più importanti funzioni umane con l’educazione, si pone come obiettivo la formazione di professionisti consapevolmente attenti ad ogni espressione e mutamento del comportamento umano, a seconda delle relazioni e dei contesti ambientali in cui si imbatterà dalla nascita in poi, soprattutto alla luce delle recenti scoperte riguardanti la plasticità neuronale e le possibilità che tale fisiologica condizione concede alla persona in termini di creatività e adattamento.

FINALITA’

Illustrare ai partecipanti i percorsi di sviluppo ed evoluzione del sistema nervoso umano, con particolare riferimento alla sfera dell’apprendimento, per consentire ai professionisti dell’ambito educativo e didattico di osservare da una cornice scientifica più consapevole la crescita individuale partendo dall’infanzia per arrivare all’età adulta ed oltre, al fine di progettare interventi di prevenzione su eventuali difficoltà, di potenziamento dell’autonomia funzionale e delle abilità scolastiche. Altra importante finalità sarà quella di condurre il professionista a rappresentare un valido punto di riferimento per genitori e docenti concertando con essi strategie sinergiche a beneficio di una sana crescita dell’individuo in età evolutiva nel rispetto del suo specifico stile cognitivo e relazionale.


Master Biennale in pedagogia Clinica

Corso di Perfezionamento in Pedagogia neonatale

Autismi e Approccio AERC – Perfezionamento – 5 incontri

  • Clinica ed Inquadramento Nosografico dei Disturbi dello Spettro Autistico Storia dell’autismo.
  • Criteri diagnostici nel DSM V e nell’ICD 10. Basi neurobiologiche dell’autismo.
  • Comorbilità. Diagnosi differenziale. Epidemiologia.
  • Il concetto di spettro autistico.
  • Strumenti diagnostici e di valutazione funzionale.
  • L’Approccio AERC Attivazione Emotiva e Reciprocità Corporea. 
  • Modelli di riferimento.A chi è rivolto.Quali materiali.
  • L’ambiente di lavoro.Tempi di attuazione.La collaborazione con la famiglia.Limiti e risorse dell’approccio.
  • Quando non proporlo.Possibili integrazioni con altri approcci e metodi.Applicazione del modello di riferimento.
  • Tutti gli aspetti saranno accompagnati da esercitazioni pratiche proposte a tutti i partecipanti.
  • Elementi di CAA. Parent training.
  • Lavorare con la scuola. L’autismo nell’età adulta.

Perfezionamento Professionale 

Direzione scientifica Massimo Maraviglia – iscrizioni in corso – settembre 2023

PREMESSA

Il colloquio pedagogico ad orientamento clinico è una delle pratiche caratteristiche del pedagogista. Essa parte anzitutto dall’analisi delle dinamiche di relazione all’interno delle quali l’ospite preso in carico – spesso adolescente – agisce e cresce.

Si tratta di un’analisi volta a evidenziare i nodi e le incongruenze che limitano o talvolta impediscono lo sviluppo pieno e sereno della persona in direzione di ciò che è maggiormente conforme alla sua natura e alle sue potenzialità, condizione propedeutica per uno svolgimento positivo dei suoi compiti e dei ruoli che di volta in volta è chiamato a interpretare. Tali nodi possono infatti determinare nell’ospite comportamenti inappropriati, difficoltà relazionali e di apprendimento non necessariamente ascrivibili a dimensioni psico-patologiche, che possono essere inquadrate e affrontate anche attraverso strategie di comunicazione felice.

Col termine  felice  – che in questa sede preferiamo impiegare in luogo del più frequente efficace – possiamo intendere tutte quelle pratiche comunicative che pongano i soggetti in gioco nella condizione di poter esprimere, in maniera fertile e produttiva, le potenzialità migliori del proprio talento specifico, in piena armonia coi suoi contesti di riferimento (famiglia, scuola, luoghi di aggregazione tra pari).

Comunicare è l’attività che precede, accompagna e segue ogni altra attività vivente. Eppure, nella media delle relazioni umane, comunicare è un processo che si sviluppa attraverso automatismi e dispositivi a basso investimento cognitivo. Riconoscere le caratteristiche di questi automatismi e imparare a impiegare consapevolmente tutti gli strumenti che la comunicazione può offrire – dalla propria voce naturale, alla scrittura, ai dispositivi tecnologici di uso più comune – è il primo passo verso una condizione di salute esistenziale, un varco verso la costruzione di una felicità (o fertilità, è lo stesso) inter-soggettiva e non più individuale.

Le pratiche comunicative possono essere studiate ed esperite in molteplici modalità, anche attraverso il gioco. La prassi teatrale è una di queste, probabilmente la più compiuta perché accende l’attenzione simultaneamente su tutti i piani della comunicazione: verbale, para-verbale e non- verbale. Pone l’attenzione altresì sulle componenti motivazionali dell’agire umano e al tempo stesso sollecita le emozioni, che costituiscono la risorsa primaria di ogni processo cognitivo, la base di partenza per qualsiasi percorso orientato all’acquisizione dell’auto-consapevolezza e della fiducia in se stessi.

Per questo motivo, la proposta formativa qui presentata mutua dai linguaggi teatrali alcuni concetti e alcune pratiche, prima tra le quali quella del dialogo.

L’analisi delle dinamiche di relazione e il loro eventuale rimodellamento avviene attraverso l’esercitazione al dialogo e alle sue pratiche di scrittura che – secondo il metodo qui proposto – divengono perno centrale della consulenza pedagogica.

Nella vita quotidiana si parla, si discute, si chiacchiera, si confrontano o si impongono idee e opinioni ma quasi mai si dialoga. Dialogare è un’arte complessa che richiede un consistente sforzo cognitivo, un assetto mentale decentrato da se stessi, una radicale disponibilità all’ascolto che implica la rinuncia a ogni forma di risposta pre-confezionata, una costante attitudine alla ricerca della parola e del gesto più appropriato nel qui ed ora. L’arte del dialogo richiede inoltre una conoscenza delle dinamiche inter-soggettive che più frequentemente conducono agli automatismi di risposta e ai loop dialogici: sono questi, in realtà, i principali nodi da sciogliere negli atti comunicativi disfunzionali.

Condurre un dialogo, in ambito pedagogico, implica la capacità strategica di restituire alla parola la sua forza modificatrice di eventi e comportamenti, la capacità di riconoscere, nelle parole, i loro limiti e il loro peso, la loro potenza guaritrice e i danni eventuali che possono produrre, le strette interrelazioni tra ciò che andrebbe detto e e ciò che va taciuto o detto in altro modo, al di là delle parole. Si tratta di una capacità che – a ben vedere – dovrebbe essere appannaggio non soltanto del consulente pedagogico ma di tutti i professionisti dell’umano che nel loro quotidiano lavoro si confrontano col delicato tessuto di personalità in crescita, di fronte ai passaggi critici o più semplicemente di fronte all’arduo compito di essere nel mondo in maniera felice e conforme alla propria natura.

La competenza dialogica – così come intesa nel metodo qui proposto – diviene dunque lo strumento di base per interventi di consulenza in molteplici ambiti professionali, da quelli prettamente istituzionali – quali scuole, case famiglia, ospedali, case circondariali – a quelli dell’attività privata.

 

FINALITA

Trasmettere al professionista, impegnato in ambito educativo, una metodologia di lavoro basata su competenze dialogiche e comunicazionali. Tali competenze conferiscono all’operatore la capacità di riconoscere e di rettificare – entro i limiti consentiti dal suo ruolo – i nodi e le disfunzioni relazionali che impediscono lo sviluppo sereno del proprio ospite, in direzione di ciò che è maggiormente conforme alla sua natura e alle sue potenzialità, allo svolgimento positivo dei suoi compiti e dei ruoli che di volta in volta è chiamato a interpretare. L’analisi dei casi concreti riferibili alle esperienze vissute dai partecipanti consentirà ai singoli di contestualizzare tale metodologia di lavoro, in prospettiva di progetti educativi specifici immediatamente spendibili nell’esercizio della propria attività.

 

DESTINATARI

pedagogisti, educatori, docenti di ogni ordine e grado.

 

PROGRAMMA

800 ore complessive così distribuite

  • 120 ore di didattica online
  • 380 ore di studio individuale tramite testi e dispense
  • 100 ore di supervisione
  • 200 ore di elaborato tesi finale

 

MODULI

I modulo

  • Registri comunicativi come strumenti per la conduzione del colloquio
  • La comunicazione interpersonale e le sue specificità: verbale, para-verbale e non verbale
  • La prosodia e l’importanza della componente para-verbale.
  • La voce come strumento di se-duzione (di conduzione a sé) dell’interlocutore
  • Gli indizi comunicativi che passano attraverso il corpo: posture, mimiche facciali, gestualità, prossemiche e modi di vestire
  • La creazione di un setting adatto alla consulenza pedagogica: l’importanza comunicativa dello spazio e la cura delle sue componenti estetiche

II modulo

  • Imparare a comunicare. Educare ad una sana comunicazione
  • Dieci possibili strategie comunicative
  • Aspetti disfunzionali e paradossi della comunicazione
  • Natura e gestione dei conflitti nelle relazioni interpersonali
  • L’arte del dialogo – la scelta delle parole appropriate, la distinzione tra i detti e i non-detti
  • La scrittura dialogica come pratica esplorativa delle relazioni umane, dei nodi biografici ed autobiografici.
  • Esercitazioni pratiche – letture, video e simulazioni di scenari comunicativi

III modulo

  • Il gioco delle parti e la differenza tra ruolo e persona: i “copioni di vita” e le loro possibili riscritture attraverso cambi di prospettiva da parte degli attori in gioco
  • Analisi di case-history desunti dall’esperienza diretta dei partecipanti
  • La progettazione di attività ludiche a impianto didattico/educativo formulate ad hoc per i casi specifici presi in esame
  • Definizione di un modello di riferimento per la stesura dell’elaborato finale

IV modulo

  • La natura specifica del colloquio clinico in ambito pedagogico
  • Costruire il setting e la cornice professionale.
  • Accogliere la famiglia
  • Fase anamnestica e osservazione del contesto.
  • Esame osservativo del campo relazionale diretto o indiretto.
  • Organizzare la progettazione educativa.
  • Criteri generali, modelli di riferimento e redazione dei documenti

V modulo

  • Il sostegno pedagogico alla neo-famiglia e alla famiglia in fase critica
  • La presa in carico della famiglia che vive la disabilità.
  • Osservazione pedagogica e documentazione.
  • Prevenzione e progettazione.
  • 800 ore complessive così distribuite
  1. 120 ore di didattica online
  2. 380 ore di studio individuale tramite testi e dispense
  3. 100 ore di supervisione tramite ogni canale comunicativo
  4. 200 ore di elaborato tesi finale (presentazione di un caso concordato ed elaborato con il relatore)

      Rilascio di dispense e materiale didattico 

DOCENTI

  • Agostino Basile  Pedagogista specialista in pedagogia clinica e neuropedagogia
  • Debora Di Jorio Pedagogista specialista in pedagogia clinica e neuropedagogia
  • Massimo Maraviglia Docente Autore Regista Teatrale

TEMPI

durata 5 mesi –  un fine settimana al mese secondo i seguenti orari (gli orari della didattica online possono subire variazioni in base alle         modalità formative dei docenti):

  • sabato 9.00/11.00 – 11.30/13.30 – 15.30/18.30
  • domenica 9.00/11.00 – 11.30/13.30 – 15.30/18.30

Perfezionamento professionale – sede di Napoli – A.A.2023-2024 – 17 febbraio 2024

Premessa

La conoscenza dello sviluppo umano fin dal concepimento, è un requisito fondamentale ai fini della progettazione educativa destinata all’età evolutiva e alle successive fasi di crescita

Requisiti ammissione

Laurea di I o II livello in ambito educativo e sanitario. Docenti di ogni ordine e grado.

Destinatari

pedagogisti, psicologi, insegnanti, educatori, professionisti interessati all’argomento. 

Programma

ORE 750 così suddivise:

  • 80 ore di didattica in aula
  • 200 ore di studio individuale mediante bibliografia, testi e dispense
  • 50 ore di supervisione
  • 50 ore di colloquio individuale e verifica con docenti
  • 120  ore di tirocinio mediante esperienza clinica e progetti
  • 250 ore per stesura esame tesi

Argomenti

5 seminari

  • I primi 1000 giorni – lo sviluppo neurobiologico 0/3. Genetica ed epigenetica.
  • La relazione e il contesto ambientale alla nascita
  • L’Osservazione e lo Screening delle abilità 0-3 e 3-6
  • I segnali di attenzione, Indicatori dello sviluppo
  • Tabelle di sviluppo
  • I disturbi dello sviluppo e inquadramento diagnostico.
  • La prevenzione dei disturbi funzionali e di apprendimento
  • Musica in culla
  • Il massaggio infantile
  • Il Nido e la Scuola dell’Infanzia.
  • Inquadramento pedagogico, osservazione e pratica educativa nel nido
  • La prevenzione delle difficoltà di apprendimento nella scuola dell’infanzia
  • Progettazione neuroeducativa: attività motorie, manipolative e didattiche 3-6 anni

Tirocinio presso asili nido in convezione con OIDA

Esame finale

Rilascio di Attestato di Perfezionamento in “PEDAGOGIA DEL NEUROSVILUPPO 0/6” riconosciuto dal M.I.

Calendario

  • 17-18 febbraio -. Alberto Oliverio e Debora Di Jorio
  • 16-17 marzo – Agostino Basile
  • 13-14 aprile – Cristina Castelnuovo
  • 11-12 maggio Tiziana Rimoldi
  • 8-9 giugno – Giovanni Esposito e Debora Di Jorio

Tempi

  • Il corso è costituito da 5 seminari, gli incontri si terranno una volta al mese nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 9.00 alle ore 14.00
  • Pausa dalle 11.30 alle 12.00

Costi

  • € 100,00 iscrizione
  • €.750,00 quota di partecipazione da versare in due rate da € 375,00 o mediante pagamenti individualizzati.

E’ possibile acquistare il corso con il bonus della carta del docente.

I versamenti vanno eseguiti tramite bonifico bancario

Docenti

  • Alberto Oliverio – Professore emerito Università La Sapienza Roma
  • Debora Di Jorio – Pedagogista specialista in pedagogia clinica e neuropedagogia
  • Agostino Basile – Pedagogista specialista in pedagogia clinica e neuropedagogia
  • Cristina Castelnuovo – Pedagogista specialista in pedagogia neonatale e dello sviluppo, insegnante massaggio infantile AIMI
  • Tiziana Rimoldi – Pedagogista specialista in pedagogia clinica e neuropedagogia, coordinatore scuola dell’infanzia.
  • Giovanni Esposito – Logopedista specialista in Psicopatologia dell’Apprendimento

Titolo

II titolo rilasciato dal Centro OIDA soggetto accreditato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, è riconosciuto ai sensi dell’Art. 2, Comma 5 del Decreto Ministeriale  177 del 10/07/2000, e ai sensi dell’Art. 4, Comma 6 della Direttiva Ministeriale n. 90 del 1 Dicembre 2003  e n. 170 del 21 marzo 2016


Abilità Cognitive e Disturbi Specifici dell’Apprendimento – Perfezionamento – 7 incontri

  • Antropologia dell’Apprendimento.
  • Orientamento biologico evolutivo.
  • Elementi di neurofisiologia ed evoluzione del SNC.
  • Evoluzione dello sviluppo motorio e sensoriale.
  • Neuropedagogia dell’Apprendimento e sviluppo dell’attività cognitiva.
  • Integrazioni funzionali, contesti e sviluppo di circuiti.
  • Sviluppo ed evoluzione del Linguaggio. Disturbi del linguaggio e abilità specifiche
  • Disturbi del linguaggio. Funzioni esecutive e disprassie.
  • Attenzione e memoria, sviluppo e disturbi associati.
  • Apprendimento e aspetti nutrizionali.
  • Sindrome DDAI.
  • La Diagnosi di DSA. Il Protocollo diagnostico. Legge 170. Testistica.
  • Interventi didattici, strategie individualizzate, strumenti compensativi.
  • L’intervento sul gruppo classe.
  • Il ruolo genitoriale e il ruolo del docente nella gestione del disturbo/difficoltà di apprendimento.
  • Programma Pedagogico Abilitativo Didattico sulle abilità specifiche lettura, scrittura e calcolo.
  • Orientamenti per le scuole. Tirocinio e Progettazione.

  • Il master è suddiviso in tre anni di attività per una durata complessiva di 1500 ore accademiche[1] così suddivise:
    • Primo anno:
    • 375 ore accademiche di laboratorio teatrale (in presenza), da Ottobre a Giugno, suddivise in due sessioni settimanali dalle ore 15,00 alle 19,00 (pomeriggi infrasettimanali da stabilire)
    • 80 ore accademiche di didattica on line, in quattro sessioni ciascuna delle quali ogni due mesi, della durata di 20 ore (sabato e domenica, dalle 9,00 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,00)
    • 45 ore accademiche di studio individuale, per la preparazione delle esercitazioni proposte durante il corso

 

  • Secondo anno:
    • 375 ore accademiche di laboratorio teatrale (in presenza), da Ottobre a Giugno, suddivise in due sessioni settimanali dalle ore 15,00 alle 19,00 (pomeriggi infrasettimanali da stabilire)
    • 80 ore accademiche di didattica on line, distribuite in quattro sessioni ciascuna delle quali ogni due mesi, della durata di 20 ore accademiche (sabato e domenica, dalle 9,00 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,00)
    • 45 ore accademiche di studio individuale, per la preparazione delle esercitazioni proposte durante il corso

 

  1. Terzo anno:
  • 290 ore accademiche di laboratorio teatrale (in presenza), da Ottobre a Giugno, suddivise in due sessioni settimanali dalle ore 15,00 alle 19,00 (pomeriggi infrasettimanali da stabilire)
  • 80 ore accademiche di didattica on line, distribuite in quattro sessioni ciascuna delle quali ogni due mesi, della durata di 20 ore (sabato e domenica, dalle 9,00 alle 13,30 e dalle 15 alle 18,00)
  • 60 ore accademiche di tirocinio da svolgersi in scuole e/o enti di formazione convenzionati con OIDA ovvero in istituzioni proposte dallo stesso tirocinante, calendarizzate secondo le disponibilità del tirocinante e dell’ente ospitante
  • 70 ore accademiche di studio individuale per la stesura dell’elaborato finale, consistente in un progetto teatrale da svilupparsi all’interno di contesti educativi

 

Alla fine di ogni anno accademico l’OIDA – ente riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione – rilascia un attestato di partecipazione per l’eventuale riconoscimento di CFU.



LABORATORIO DI SCRITTURA DRAMMATURGICA

(a cura di Massimo Maraviglia)  – in corso – prossima edizione AA 2023/2024

DESCRIZIONE

Corso di 60 ore in e-learning per l’avviamento alla pratica della scrittura destinata alla rappresentazione

CONTENUTI

–    Aspetti peculiari della scrittura destinata alla rappresentazione

–    Il modello aristotelico: le unità di tempo, d luogo e d’azione

–    Strutture non aristoteliche e anti-aristoteliche

–    Gli elementi architettonici del testo drammaturgico

–    Pragmatica della comunicazione e testo drammaturgico

–    Esercitazioni pratiche per l’apertura di un cantiere di scrittura

–    I passaggi relativi alla stesura del testo, dalla messa a fuoco dell’idea/chiave allo sviluppo definitivo del copione

–    La rielaborazione di testi preesistenti: adattamenti, riduzioni, riattivazioni, attualizzazioni, riscritture integrali

–    La gestione telematica di un lavoro di gruppo destinato alla realizzazione di un testo

–    Esercizi di composizione di gruppo e individuali

DESTINATARI

Pedagogisti, Educatori ; Insegnanti; Psicologi; Teatranti; Terapisti

FINALITA’

–    Acquisire i fondamenti teorici della scrittura drammaturgica

–    Acquisire competenze specifiche per l’elaborazione di testi destinati alla rappresentazione, siano essi desunti da testi preesistenti, sia interamente originali

–    Acquisire le competenze tecniche per la gestione di un laboratorio di scrittura in e-learning all’interno di un gruppo di lavoro


REQUISITI DI ADESIONE

Laurea di primo o secondo livello. Diploma di scuola secondaria superiore con esperienze in ambito didattico/educativo/sanitario.

FINALITA’

Apprendere una comunicazione alternativa al linguaggio verbale attraverso il training W.O.C.E. (Written Output Communication Enhancement – Scrittura per lo sviluppo della comunicazione), ossia un insieme di strategie tese a supportare lo sviluppo cognitivo, sociale e la comunicazione. Acquisire il metodo W.O.C.E. quale forma di strategia comunicativa di supporto al docente di sostegno e alla famiglia.

PROGRAMMA

programma
Fase I
I MODULO
1) Neurologia e Disabilità – Tiziana Faiella
II MODULO
2) Facilitazione della Comunicazione: I Processi cognitivi – Marzia Panella
III MODULO
3) Il movimento come processo evolutivo: la facilitazione – Marzia Panella – Tiziana Faiella
motoria
IV MODULO
4) Osservazione pedagogica. Strumenti diagnostici. – Debora Di Jorio
Esame Funzionale
V MODULO
5) Comunicazione Alternativa : Le funzioni neuropsicologiche – Marzia Panella
VI MODULO
6) Strategie di facilitazione della Comunicazione.- Marzia Panella – Tiziana Faiella

7/8) Strumenti Alternativi LIS e BRAILLE – Valentina Ritieni
Valutazione e avvio dell’applicazione delle strategie di comunicazione alternativa
Formazione Formatori – aspetti pratici supervisione.

9/10) Facilitazione della Comunicazione: Il progetto riabilitativo ed educativo (60 ore tirocinio)

Il Progetto riabilitativo ed educativo: continuità terapia – famiglia – scuola – Rita Guadagno
L’inserimento scolastico della persona diversamente abile.

2 h conclusive riepilogo – Tiziana Faiella

ORE 750 così suddivise:

  • 50 ore accademiche di didattica in aula
  • 100 ore di supervisione e colloquio con i docenti
  • 300 ore di studio individuale mediante bibliografia, testi e dispense
  • 60 ore di tirocinio mediante esperienza clinica e progetti
  • 240 ore per stesura esame tesi

 

DOCENTI

  • Debora Di Jorio Pedagogista specialista in Pedagogia Clinica e Neuropedagogia
  • Tiziana Faiella Pedagogista Specialista W.O.C.E. Docente scuola secondaria di primo grado
  • Rita Guadagno Operatore W.O.C.E.
  • Marzia Panella Psicologo Clinico Psicoterapeuta Specialista W.O.C.E.Presidente CNAPP Roma
  • Valentina Ritieni Pedagogista specialista in Pedagogica Clinica Assistente alla Comunicazione specialista LIS  e Braille

orari: un pomeriggio infrasettimanale –  h.15.00/19.00


Certificazione linguistica

Pedagogia Scolastica